Un luogo anonimo, di nessun valore
Così è stata definita la bella vallata con la Maiella alle spalle, in cui un cantiere ha già sventrato la terra e in cui dovrebbe sorgere la centrale Snam contro cui si combatte da ormai 15 anni.
Chi è stato a Case Pente ieri, al presidio contro questo progetto assurdo, ha visto con i suoi occhi quanto questo sia lontano dalla realtà.
Questa è una zona di alto valore paesaggistico, naturalistico, archeologico e culturale.
Basti pensare che un’antica necropoli è emersa dagli scavi e che l’#orso marsicano, protetto e amato dagli abruzzesi e da tutti i visitatori che vengono qui nella speranza di avvistarlo, ha qui la sua dimora.
Un impianto come quello che si vuole imporre a questo territorio, oltre ad essere totalmente inutile, considerati i dati sul fabbisogno di gas in calo che lo dimostrano, è dannoso e impattante, e per questo i cittadini di Sulmona sono impegnati in una battaglia senza tregua per preservare il loro angolo di Paradiso. Oggi non erano soli, davanti al cantiere ci siamo presentati in tante e tanti, sia in rappresentanza delle rispettive realtà che come singoli cittadini solidali e preoccupati per questo e per tutti gli altri progetti fossili su cui ancora si vuole investire.
Tante pale eoliche e pannelli fotovoltaici hanno addobbato il cancello del cantiere, a dimostrazione che le rinnovabili possono e devono essere svincolate da tutti i blocchi autorizzativi che le tengono incatenate, come scritto nel grande striscione di SCATENA LE RINNOVABILI , la campagna che tra venerdì e ieri ha portato mobilitazioni in tutta Italia.
La giornata però non si è conclusa lì.
Come previsto, infatti il drappello di attiviste e attivisti si è spostato al Cinema Pacifico per l’assemblea nazionale di Per il Clima Fuori dal Fossile, che ha toccato vari punti fondamentali della nostra campagna.
Dalle forme di lotta, su cui lavorare e interrogarci continuamente affinché siano sempre più efficaci, meno dispersive di energie e sempre più inclusive, ai prossimi appuntamenti, dall’Ostuni Climate Camp di agosto, alla possibilità di una manifestazione nazionale in autunno, fino alla comunicazione, con focus sui problemi ma soprattutto sulle possibili soluzioni.
E per finire, un momento di ascolto dell’esperienza di un giovane attivista al ritorno dal Chapas, che ci ha fornito un racconto puntuale e dettagliato sulla situazione messicana e sullo stato dell’arte della lotta Zapatista.
Una giornata molto intensa, in cui ascolto, riflessione e condivisione sono stati come sempre il motore del dibattito e da cui prenderanno forma le nostre prossime iniziative.