Nucleare mai più

Il governo Meloni si appresta a varare la legge delega sul “ritorno al nucleare”, in un momento come questo, in cui incombe sull’umanità la minaccia della catastrofe atomica.

Dal punto di vista della produzione di elettricità, il “10% da nucleare al 2050”, invocato dal ministro Pichetto Fratin, non aggiunge niente alla già ultraconsolidata potenza installata di 130,3 GW, con la punta massima richiesta dai consumi di 56,6 GW; sostiene solo la lobby dell’industria nucleare, che si è consolidata anche in UE, riuscendo a far inserire nei finanziamenti previsti dalla “tassonomia”, non solo il gas ma anche il nucleare in quanto “energia pulita”.

Ci chiediamo se valga la pena spendere oltre 50 MLD per avere nel 2050 energia dal nucleare, già bandito da 2 referendum, e lasciare ai posteri tonnellate di scorie ultraradioattive, quando con 10 MLD si possono subito rimodernare le centrali idroelettriche che contribuiscono con ben più del 10% all’intero fabbisogno elettrico!

E poi, stante la crisi idrico-climatico-sociale che provoca sempre più frequentemente eventi estremi (siccità, alluvioni, acqua razionata: un 2024 con record di caldo, 1,6°C sopra la stima della COP di Parigi) non è giunta l’ora di cambiare modello di produzione-consumi?

Oltre a bocciare l’inutile e neocoloniale “Piano Mattei-Italia HUB Gas”, che nessuno in Europa ci ha chiesto, e la costante sottrazione di suolo dovuto ai grandi parchi fotovoltaici ed eolici, è necessario e urgente programmare subito il “fuori dalle fossili” e incentivare l’80% da fonti rinnovabili al 2030, prodotte attraverso le Comunità Energetiche, anche tra loro collegate, capaci di regolare la quantità efficiente di energia, necessaria per le attività delle comunità e dei territori.

Se allora non serve altra energia elettrica, anzi si possono ridurre i consumi attraverso l’efficientamento e produzioni meno energivore, a cosa e a chi giova il “ritorno al nucleare” se non a finanziare l’ennesima “grande opera, inutile, dannosa, costosa – e aggiungiamo – pericolosa” ?

Le guerre, che distruggono l’infrastruttura elettrico-energetica di un paese, non risparmiano le centrali nucleari!
Già perché è proprio l’adeguamento alla guerra e al riarmo (è in corso l’esborso di svariati miliardi per l’Ucraina e la Nato) che il governo Meloni con il ” ritorno al nucleare” intende sostenere, costituendo la NewCo di Stato Enel 51% – Ansaldo 39% – Leonardo 10% e facendo pagare il conto agli utenti con super bollette”nucleari”. Peraltro, il ministero della Sanità sta già facendo scorte di iodio, in considerazione del rilascio di sostanze radioattive, causa il possibile attacco russo alle Basi Nato con armamento atomico come Ghedi, Aviano e altri siti.
Tutto il resto è fumo negli occhi!
Gli annunciati reattori di “4° generazione”, quelli “mini-modulari”, i “bruciaScorie”,  il deposito” transnazionale”, sono solo improvvisazioni e fandonie! Soldi sprecati, sottratti ai bisogni impellenti di sanità, scuola, pensioni, acqua, ambiente.

Il movimento antinucleare e contro l’energia padrona, che ha già il primato di aver fatto diventare l’Italia il 1° paese denuclearizzato al mondo dal 1987 – riconfermando la volontà popolare nel 2011 con il referendum “NO al Nucleare, SÌ all’Acqua bene comune” – gli attuali movimenti per la giustizia climatica, fuori dal fossile, per la decrescita e altri, nelle mutate condizioni in cui le presenti generazioni sono sottoposte alla minaccia di una guerra totale e continua, hanno oggi il compito e la responsabilità di confluire in un’unica mobilitazione capace di far fallire i piani del governo, impedendo il “ritorno al nucleare” e con esso fermare la guerra e i guerrafondai, di opporsi al progetto politico delle destre nazionaliste di tutto il mondo che lavorano per un sistema tecnocratico fortemente accentrato in mano a grandi aziende e soggetto al potere degli Stati verso una società sempre più controllata anche con la militarizzazione del territorio, attraverso norme repressive del dissenso, come sta già accadendo in Italia con il “ddl sicurezza”.

Sull’insieme di questi argomenti è aperto il confronto e l’approdo verso la confluenza, a cui come Campagna Per il Clima, Fuori dal Fossile! aggiungiamo il contributo inclusivo con questa Assemblea Antinucleare (on line) del 28 gennaio 2025, ore 17,30 a partire da 3 brevi introduzioni svolte da:

– Vincenzo Miliucci : la questione energetico-climatica

– Giorgio Ferrari : le fandonie sul ” nucleare sostenibile”

– Teodoro Summa : la ripresa del movimento antinucleare

A seguire gli interventi e le conclusioni, verificando l’utilità di una Campagna di controinformazione e il coordinamento di eventuali iniziative.

Per poter partecipare su zoom inviare una mail a perilclimafuoridalfossile@gmail.com

L’assemblea sarà trasmessa in diretta sulla pagina facebook della Campagna Per Il clima Fuori dal Fossile